dal 20 al 30 aprile 2016, Torino

Residenza Cechov

take your time

30 aprile 2016 alle ore 21.00 si conclude con una bellissima serata aperta al pubblico Residenza Cechov -take your time! (se non visualizzi correttamente il video youtube segnalacelo, grazie) oppure prova il video Residenza Cechov su vimeo  (richiedi la password a contatti)

 

Non sapevamo cosa avremmo fatto di quella serata aperta, non sapevamo quanto sarebbe durata, ci avevano chiesto 20 minuti è durata 2 ore e mezzo, non sapevamo quello che stavamo facendo, ma dopo abbiamo capito che avevamo accompagnato il pubblico fin dentro il profondo del processo creativo di uno spettacolo, gli abbiamo fatto vedere tutte le parti di cui si compone una giornata prove fino alla fase finale quando si va in scena davanti ad un pubblico, abbiamo creato una “forma nuova” non sapendolo, abbiamo dato gli strumenti al nostro pubblico per comprendere, partecipare attivamente all’ incontro teatrale, abbiamo fatto Teatro, un incontro, uno scambio, un confronto, una riflessione, un’emozione, un pensiero, una consapevolezza e molto molto altro. Grazie ai pirati avventurieri pubblico e artisti partecipi, ringraziamo lo splendido gruppo di lavoro di attrici e attori professionisti che hanno creato la residenza Anna Charlotte Barbera, Fabio Bisogni, Roberta Calia, Yuri D’Agostino, Andrea Fazzari, Francesco Gargiulo, Ludovica Apollonj Ghetti, Roberta Lanave, Marco Lorenzi, Barbara Mazzi, Raffaele Musella, Alba Maria Porto, Angelo Tronca. Grazie! Replicheremo sicuramente…

Grazie anche a Viartisti che ci ha ospitato! 

Premesse. La nostra residenza Cechov-take your time è nata perché gli attori, i registi, gli artisti che si occupano di teatro si trovano sempre più spesso nella triste situazione di dover compiere il loro lavoro nelle condizioni più contrarie, con pochi mezzi, poca possibilità di ricercare e rischiare e con pochissimo tempo a disposizione. Il tempo è uno degli ingredienti fondamentali per fare arte e provare a cercare qualcosa di nuovo in noi come artisti e nelle forme che proponiamo al pubblico. Abbiamo deciso di dedicare 11 giorni allo studio e alla ricerca, senza una finalità di messa in scena o performativa. 11 giorni di “allenamento” per dedicarci a noi, alle nostre tendenze, alla nostra capacità di scoprire e scoprirci sempre nuovi e potenzialmente stupefacenti sulla scena e nella nostra forza creativa. Per potersi dedicare così liberamente allo studio e alla ricerca è per noi necessario servirsi di testi e autori solidi, stavolta abbiamo scelto Cechov. Abbiamo aperto questi giorni ad altre attrici e attori che hanno avuto voglia di unirsi a noi e condividere questo “tempo di ricerca”.

Perché Cechov? Crea una certa emozione ritrovarsi con altri attori e accorgersi che il testo che stai aprendo insieme a loro è stato scritto da Anton Cechov. Sai che in quelle parole puoi trovare molto, ma sai anche che devi dare molto per trovare in quelle parole qualcosa e non farti mangiare da mille preconcetti, cliché e luoghi comuni. Raramente in teatro ci è stata trasmessa tanta conoscenza del genere umano come nei suoi testi. E sono convinto che il compito di un attore e di un regista sia di riconsegnarla con la leggerezza che ci permette di entrare nel dolore del mondo per conoscerlo senza restarne impigliati.
Per questo mi è sembrato che l’opportunità di usare i testi di Cechov per questo percorso di studio possa essere un’esperienza unica e irripetibile. Saremo costretti ad entrare in questo viaggio con tutto il coraggio, la tenerezza e l’entusiasmo che abbiamo…
Marco Lorenzi.

La serata aperta di Residenza Cechov. Il pubblico ha partecipato ai nostri esercizi e ai nostri giochi teatrali in modo attivo accompagnato da noi stessi, pubblico e attori hanno lavorato insieme, poi il pubblico è tornato pubblico e gli attori hanno senza timore fatto vedere “le loro scene” tratte dal Gabbiano, non finite, non concluse ancora in divenire, ci abbiamo lavorato ancora davanti al pubblico, che ha sentito le suggestioni, le “correzioni”, le indicazioni e ha visto la trasformazione di una data scena o della persona attore che la interpretava, ha sentito commenti, feedback, ha visto e partecipato al processo creativo e poi alla fine il pubblico carico di informazioni è uscito per un break, per bere un po’ di vodka russa (russità era una delle nostre parole chiave) ed è tonato in sala pronto ad assistere ad un “esercizio” che tutto il gruppo di attori ha realizzato insieme: il secondo atto del Gabbiano in 7 minuti.  Lo spazio è stato allestito dagli attori, il pubblico si è accomodato intorno allo spazio scenico ed ha assistito ad uno spettacolo, praticamente, stavolta non ci sono state interruzioni, le indicazioni erano già nell’esercizio e in alcune altre indicazioni date nel corso dei giorni di residenza, ecco che lo spettacolo c’era ed era fortissimo, anche se in 13 minuti i nuclei centrali e gli snodi del secondo atto del Gabbiano erano presenti e il pubblico consapevole o no della trama del testo ha colto tutti quei focus e intessuto la sua trama.

Segui tutto ciò che è successo alla residenza sul nostro facebook  e #MaterialiDaResidenza impressioni, suggestioni, foto…

Residenza Cechov è curata da Marco Lorenzi, regista della compagnia Il Mulino di Amleto con l’assistenza di Anne Hirth, regista di büro für zeit + raum.
Il periodo di studio-ricerca-allenamento-lavoro dal 20 al 30 aprile 2016, presso lo chalet del parco Le Serre di Grugliasco. 

scrive Laura Bevione di noi….Residenza Cechov. Laura Bevione

scrive Roberto Canavesi di noi…Residenza Cechov.Roberto Canavesi

guarda un po’ un po’ di materiale video durante il lavoro  Frammenti di Residenza Cechov

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