Mahagonny una scanzonata tragedia…

drammaturgia a cura de Il Mulino di Amleto liberamente ispirata all’opera di Bertolt Brecht, tra gli spunti bibliografici La Bibbia, David Foster Wallace

regia Marco Lorenzi
con Lorenzo Bartoli, Mauro Bernardi, Fabio Bisogni, Yuri D’Agostino, Elio D’Alessandro, Andrea Fazzari, Federico Manfredi, Barbara Mazzi, Raffaele Musella
musiche dal vivo Gianluca Angelillo
disegno luci Monica Olivieri e Dardo Gabriel Fernandez Franco
assistente alla regia Alba Maria Porto
ideazione scenica Farwaste
foto di scena Tiziana Lorenzi e Andrea Macchia
distribuzione Valentina Pollani
organizzazione Annalisa Greco

lo spettacolo conclude “Breaking Brecht” progetto vincitore del bando “Scene allo Sbando” della Compagnia di San Paolo

Prima nazionale “M. Una scanzonata tragedia post-capitalistica” 15 giugno 2015 Festival delle Colline Torinesi

Sinossi
Nel bel mezzo del deserto, tre loschi figuri, in fuga dalla polizia, decidono di fondare una città che possa servire ad attrarre lì uomini grazie all’alcool e alle donne e faccia spendere loro soldi soldi soldi. In poco tempo la città si popola di uomini pronti a versare il proprio denaro nella casse della proprietaria e fondatrice Vedova Begbick. Tra questi arriva un taglialegna che insieme ai suoi amici si ferma nella città. Si innamora di una prostituta e poco per volta perde amici e denaro in questa Mahagonny maledetta. Alla fine, rimanendo completamente senza soldi, viene processato dal tribunale della città che lo condannerà a morte.

Note di regia 
“Vai via, perché noi all’inferno ci siamo già” rispondono gli abitanti di Mahagonny quando Dio chiede loro se sanno quale destino li aspetti.
Siamo partiti da questa frase, da questo urlo terribile e distruttivo per risalire all’origine e ricostruire la storia di Mahagonny, una città che viene costruita nel bel mezzo del deserto dell’Alabama e dove se hai denaro puoi fare tutto quello che vuoi. In questo “nuovo Paradiso” arrivano ben presto uomini in fuga dal luridume della Storia ammarcita. Chi approda a Mahagonny arriva nel luogo in cui tutto pare possibile, nulla sembra dovuto. A Mahagonny tutto pare diverso dalle grandi città che sono “cloache, con dentro niente di niente e, sopra, solo del fumo”. Mahagonny promette, acconsente, promette ancora. Ai suoi nuovi abitanti viene giurato che “tutto è permesso” e che “a Mahagonny si può fare”. Ma mentre il destino di questa città si sgretola e i suoi abitanti corrono ancor più velocemente verso l’anarchia e il precipizio, è impossibile non porsi la domanda: a chi, tutto è permesso? Mahagonny è la messa nera del capitalismo. È una trappola, una rete. Un lungo canto per ricordarci che il luna-park in cui viviamo è solo un luccichio in mezzo al deserto. Ma forse Mahagonny è anche qualcosa in più: è una specie di parabola biblica che è capace di raccontare la fine di un’ epoca e di un mondo, il nostro, dove “non c’è niente di solido cui tenersi”.
E’ un testo che chiede tanto a noi artisti, a noi pubblico, a noi uomini. Chiede qualcosa che forse non siamo più tanto abituati a fare: ci chiede di sentirci “chiamati in causa”.
Marco Lorenzi

Breve rassegna stampa
“Il Mulino di Amleto è coraggiosamente alle prese con uno spettacolo che prende spunto da uno dei capolavori del teatro politico di Brecht e Weill. Nella riscrittura del Mulino di Amleto, la città di Mahagonny diviene metafora per denunciare la corruzione dell’uomo e della società consumistica del XXI secolo. Quasi una parabola biblica dove si preannuncia la fine di un’epoca e di un mondo.”. http://www.festivaldellecolline.it/edizione/showView/402

“lo spettacolo mostra di essere animato da un’idea vivace e dal fresco talento della compagnia. il registro grottesco è quello dominante e la parabola brechtiana si fa immediata metafora della fallacia della nostra epoca.”
http://paneacquaculture.net/2015/06/19/la-citta-distopica-di-mahagonny-il-mulino-di-amleto-alle-prese-con-brecht/

“Questi giovani (e bravi, davvero bravi) attori somigliano a tutti noi. Sono come funamboli in bilico nella trappola, o rete, che sovrasta le rispettive esistenze; fanno i conti con l’abbandono, la morte, si ritrovano in mano granelli di sabbia, consapevoli – come ci racconta il regista Marco Lorenzi – che “la vita è una barzelletta che non fa ridere nessuno”. http://www.klpteatro.it/da-brecht-al-mulino-di-amleto-benvenuti-a-mahagonny-la-nostra-citta

“La forza del passaparola. Spettatrici e spettatori invogliati anche dal più semplice dei passaparola a scegliere una serata brechtiana” Roberto Canavesi  http://comune.sistemateatrotorino.it/?p=5720 (link non più disponibile)

“Uno spettacolo dal ritmo serrato, dinamico e intenso, ricchissimo di visioni, di trovate, di modalità di raccontare un’intricata serie di quadri narrativi in perfetti momenti teatrali, con tecniche e strumenti il più possibile variegati.”
http://d-mag.it/mahagonny-brecht-al-giorno-doggi-dei-mulino-damleto/ (link non più disponibilie) 

Altri link
http://www.gufetto.it/scene-allo-sbando/scene-allo-sbando-to/alle-fonderie-limone-il-15-giugno-maghonny-la-strana-citta-di-bertolt-brecht

Guarda trailer Mahagonny

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